A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso si è fatta strada la convinzione che tutti potessero essere artisti ed è stato tutto un fiorire di pittori e di poeti che per alcuni decenni hanno trovato gran spazio presso i “dopolavoro” e le feste di partito. Ma, mentre la pittura e, in parte la scultura, benché separate da tecnica e da talento artistico, hanno potuto proseguire il loro cammino in quanto perfettamente funzionali al mercato e al gusto delle “masse”, ben diversamente sono andate le cose per la poesia. Trascurando i testi, a volte davvero poetici, di alcune canzoni, la poesia contemporanea, quella dei versi scritti e recitati, è stata confinata in spazi sempre più ristretti, non di rado autoreferenziali. Questo recital, iniziativa collaterale alla mostra Mai perdute forme del mondo, curato da Voltar Pagina in collaborazione con La Banchina, un circolo genovese che ha cercato di mantenere vivo il ricordo di un vivace gruppo di artisti che molti anni fa s’incontravano all’Acquasola, ha avuto il pregio di riunire poeti di provenienze diverse e di riaccendere attorno ad essi l’interesse del pubblico nei confronti della poesia. L’idea di Domus Cultura è quella di offrire altre occasioni per ripristinare l’abitudine al confronto e alla partecipazione.