martedì 17 novembre 2020

FEBE, DAL TEMPO ALL'ETERNO di Rosa Elisa Giangoia (Rassegna "L'Insolito Libro. Per incontrare nuovi autori e conoscere altre storie", alla Biblioteca Berio)

In programma per il 3 aprile 2020 presso la Sala Lignea della Biblioteca Berio, questa presentazione è stata rimandata ad altra data a causa emergenza sanitaria.  

ROSA ELISA GIANGOIA, vive a Genova, dove si è laureata in Lettere Classiche con successiva specializzazione in Filologia Classica e dove ha insegnato per molti anni nei licei, svolgendo anche attività di ricerca didattica e di promozione culturale. Ora in pensione, fa parte della

redazione di XENIA e collabora ad altre riviste letterarie. Oltre a manuali scolastici, ha pubblicato romanzi (In compagnia del pensiero, 1994; Fiori di seta, 1998; Il miraggio di Paganini, 2005; Febe. Dal tempo all’eterno, 2018), saggi di critica letteraria (Appunti sulla poesia, 2011), testi teatrali (Margaritae animae ascensio, 2014), sillogi poetiche (Agiografie floreali, 2004; Sequenza di dolore, 2010; La vita restante, 2014), testi di gastronomia letteraria (A convito con Dante, 2006; Magna Roma, 2017; Sapori danteschi, 2019). Dieci anni fa ha fondato l’Associazione Culturale “Il Gatto Certosino” per la promozione della lettura di cui è presidente. È presente in antologie ed è membro di giurie di concorsi letterari.

INCIPIT, ESTRATTO DALLA SCHEDA DI PRESENTAZIONE  “Nella grande stanza in penombra l’aria che veniva dal mare entrava già piuttosto calda nelle prime ore di un pomeriggio di avanzata primavera che iniziava a far fiorire le rose nei giardini sul golfo Saronico, lungo il mare tra Cencre e, da quando, per adempiere ai precetti della nuova fede a cui aveva aderito, quella in Gesù il Cristo, aveva aperto la sua ampia e lussuos Corinto.   Anche la casa di Febe aveva un grande giardino sul mare, in cui le rose cominciavano a sbocciare, ma lei non aveva tempo per goderseloa casa per accogliere gli ammalati, quelli abbandonati, quelli ripugnanti e le vedove in povertà. Anche lei era vedova, ma i mezzi non le mancavano”.